mercoledì 5 dicembre 2007

Il Partito democratico e il Partito dei Socialisti Europei

Torniamo a parlare di politica….

A proposito del “famolo strano”

Veltroni in visita ai gruppi liberale e socialista del Parlamento europeo.
Bravo Veltroni… due gruppi son meglio di uno.

Riprende così la trama del peggior Western all’italiana ( v. precedente Veltroni facci sognare), questa volta con il doppiaggio.
Per gli amanti del nuovismo la versione del neonato PD è offerta sia in versione liberale che socialista. Meglio di così!
Purtroppo continua anche la farsa della politica casalinga.
Dopo i discorsi fatti sul PSE la verità comincia a venire a galla ed infatti il Walter nazionale dichiara laconicamente: “è ancora lontana la decisione sulla collocazione del Partito democratico in seno al PSE”.
Dinanzi al nuovismo veltroniano, un po’ europeo ma - anche un po’ statunitense – il gruppo del PSE non ci sta ad aspettare il 2009.
Il tedesco Martin Schulz capogruppo dei socialisti al Parlamento europeo non ci sta al “famolo strano”, non ci sta ad aspettare nuove sceneggiate, chiede chiarezza e dichiara “sta a voi decidere dove volete andare” . In altre parole si può discutere di tutto ma prima dovete scegliere. Non potete reggere un film che avete appena iniziato a girare dando due versioni diverse: parlando contemporaneamente due linguaggi politici.
Comodo il doppiaggio del PD “forse” utile per i suoi conti elettorali, ma certamente confuso e deleterio per il Paese che esige scelte vere.
Non è possibile continuare a non scegliere una collocazione politica chiara a livello europeo e mondiale senza cadere nell’equivoco che il sacrificio di qualche excomunista ed ex democristiano deluso è il prezzo da pagare per galleggiare al centro.
Ecco quindi la nuova parola d’ordine: conquistare il centro.
Stare al centro anche a costo di rinnegare le aspettative di quanti speravano di ritrovarsi nella sinistra socialista europea.
Stare al centro a qualsiasi costo (forti della lezione storica del potere democristiano) anche a costo di macerare qualsiasi aspettativa popolare nel brodo della stabilizzazione del cosiddetto
“compromesso storico”.
Giustamente Fontelles ex presidente del Parlamento europeo e membro del PSE ha dichiarato con quella trasparenza e chiarezza in disuso dalle nostre parti che: “Le amalgame spesso confondono e deludono gli elettori”.
Ma Veltroni non ha fretta e pur di tenere il suo film aperto a chi si sente liberale ma anche socialista annuncia che:
“fino al 2009 restiamo in gruppi separati, dopo non sono in grado di dirlo”.

Più famolo strano di così …..

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