Riprendo in solitaria. Non ho capito quanti leggono le mie fughe di rabbia.
Purtroppo quanto ho scritto e denunciato si sta avverando. La bolla finanziaria tintinna, fa sentire il suo rumore, minaccia di scoppiare, fa tremare di paura i prestigiatori della finanza, che peraltro temono solo di perdere il prezioso gioco del compra-vendi, una specie di moderno gioco del Monopoli. Un giochetto avvincente che garantisce ai giocolieri esperti ed anche ai semplici furbetti un gioco appassionante, ricco di cose e di soddisfazioni degne del migliore dei "tavoli verdi", un gioco fatto d'aria e di laute mance (i guadagni delle banche e dei loro lacchè)e di strabilianti benefit. Naturalmente loro rischiano ma poi pagheranno quelli che non hanno accesso ai tavoli. I lavoratori e quelli che non hanno neppure un lavoro.Per loro nessuna mancia, nessun stipendio, e neppure le briciole. Così imparano a tacere per non disturbare i giocolieri, i padroni del mercato, i giocatori professinisti. Loro possono anche appassionarsi al gioco ma sanno fare solo gli spettatori ed il mercato ha le sue regole: gli spettatori possono protestare imprecare ma non interferire con il gioco. Gli sportivi passivi, quelli che giocano ai margini possono anche urlare, protestare, minacciare, ma alla fine pagano sempre. Per loro cè anche un biglietto d'ingresso che costa almeno una vita.
Alla prossima puntata.
"Il PERCORSO" (Ed Supernova) prevede altre novità per il nostro splendido futuro ...
Ai prossimi giorni.....
martedì 7 ottobre 2008
martedì 15 aprile 2008
il parlamento si è ristretto
Risultati elettorali – politiche 2008
IL parlamento si è ristretto
Walter e Silvio hanno dato la prima botta e adesso si apprestano a dare la seconda direttamente alla costituzione e, dopo il maquillage istituzionale, saremo più magri e più belli ma non saremo più in Europa. Non ci siamo accorti ma loro ci vogliono tutti americani, se potessero copierebbero dagli USA. anche il marchio militare.
Walter, innamorato di cinema, si vede già a Hollywood e Silvio a Washington, al posto della statua della libertà.
A questo punto c’è solo da sperare di non ritrovarci fuori dell’Europa, immersi nella precarietà americana per non risvegliarci in qualche brutto film già visto e dimenticato.
IL parlamento si è ristretto
Walter e Silvio hanno dato la prima botta e adesso si apprestano a dare la seconda direttamente alla costituzione e, dopo il maquillage istituzionale, saremo più magri e più belli ma non saremo più in Europa. Non ci siamo accorti ma loro ci vogliono tutti americani, se potessero copierebbero dagli USA. anche il marchio militare.
Walter, innamorato di cinema, si vede già a Hollywood e Silvio a Washington, al posto della statua della libertà.
A questo punto c’è solo da sperare di non ritrovarci fuori dell’Europa, immersi nella precarietà americana per non risvegliarci in qualche brutto film già visto e dimenticato.
sabato 5 aprile 2008
VOTOUTILEOINUTILE
APPELLO AL VOTO LIBERO
Voto utile o voto inutile?
Il banchetto è aperto, si chiama PdL e PD. I prodotti, impacchettati ed imbellettati sono lì, ampliamente pubblicizzati dai mass media, offerti ogni giorno ad un prezzo concorrenziale (stipendi e pensioni, tasse, sicurezza, ecc…) allettanti e in grado di battere la concorrenza.
Peccato che si tratti di nuovi prodotti con vecchi ingredienti, riciclati (ex DC, AN, PCI, ecc..) ma venduti come nuovi.
Sono prodotti appetibili (ogni giorno ne sparano di nuove) a bassissimo prezzo ma l’origine non viene mai specificata (riferimento ideologico, modello di sviluppo, obiettivi a medio lungo periodo, ecc…) nessun modello di riferimento a livello europeo o internazionale, al massimo dei documenti programmatici che potranno essere criptati (come avviene per le TV) da un momento all’altro.
Forse i due nuovi prodotti elettorali non possono “soffermarsi troppo”sulla materia prima, sulle loro origini perché rischierebbero di liquefarsi. Proprio come la plastica: plastica riciclata. Provare per credere.
In altre parole, stando alla logica del voto utile ciò che viene esaltata è la quantità, il rapporto prezzo quantità di prodotto, mentre, per questi capaci “piazzisti” chi punta alla credibilità dell’offerta esprime un voto inutile.
A questo punto se la merce risulterà inconsistente, non in grado di produrre cambiamenti, il cosiddetto voto utile si mostrerà per quello che è realmente: un prodotto inutilizzabile e quindi un voto inutile.
Attenzione, non per i socialisti o per gli altri partiti europei ma solo per questi “illuminati” della politica italiana le ideologie ispiratrici sono morte e sepolte. Per loro esprimersi a favore dei lavoratori anziché delle banche è ideologico, novecentesco, fuori luogo e stupido perché fa perdere voti. Meglio mettere insieme lavoratori e capitalisti, banche e consumatori defraudati, secondo le più antiche regole del vituperato populismo: meglio la politica di plastica è molto più malleabile.
Grillo, mi sembra proprio a Napoli, si dispera perché non c’è più credibilità nella politica dicendo che ha cancellato anche qualsiasi riferimento alle ideologie.
Tutta la sinistra dai Socialisti, passando per la Sinistra Arcobaleno e per finire alla sinistra critica (dichiaratamente neo marxista), si rifà alla ideologia, mentre Walter arriva a dire che è l’ideologia (?) la causa della “ monnezza napoletana”.
Prepariamoci!!!
Gli risponde Silvio e lo minaccia, anzi minaccia tutti gli elettori, ed urla: se non mi date il voto utile prendo il primo elicottero che passa con uno dei miei figli e me ne torno a casa, poi ci ripensa, la plastica è riciclabile e Walter continua a dire “che si può fare”… Forse…una larga intesa…
Prepariamoci gente !!! La “monnezza” sta partendo da Napoli ma non si sa fino a dove arriverà.
Prepariamoci, a non dare il “voto utile”, andiamo a leggere le etichette di PdL e PD e votiamo in libertà, solo così il nostro non sarà un voto inutile.
Voto utile o voto inutile?
Il banchetto è aperto, si chiama PdL e PD. I prodotti, impacchettati ed imbellettati sono lì, ampliamente pubblicizzati dai mass media, offerti ogni giorno ad un prezzo concorrenziale (stipendi e pensioni, tasse, sicurezza, ecc…) allettanti e in grado di battere la concorrenza.
Peccato che si tratti di nuovi prodotti con vecchi ingredienti, riciclati (ex DC, AN, PCI, ecc..) ma venduti come nuovi.
Sono prodotti appetibili (ogni giorno ne sparano di nuove) a bassissimo prezzo ma l’origine non viene mai specificata (riferimento ideologico, modello di sviluppo, obiettivi a medio lungo periodo, ecc…) nessun modello di riferimento a livello europeo o internazionale, al massimo dei documenti programmatici che potranno essere criptati (come avviene per le TV) da un momento all’altro.
Forse i due nuovi prodotti elettorali non possono “soffermarsi troppo”sulla materia prima, sulle loro origini perché rischierebbero di liquefarsi. Proprio come la plastica: plastica riciclata. Provare per credere.
In altre parole, stando alla logica del voto utile ciò che viene esaltata è la quantità, il rapporto prezzo quantità di prodotto, mentre, per questi capaci “piazzisti” chi punta alla credibilità dell’offerta esprime un voto inutile.
A questo punto se la merce risulterà inconsistente, non in grado di produrre cambiamenti, il cosiddetto voto utile si mostrerà per quello che è realmente: un prodotto inutilizzabile e quindi un voto inutile.
Attenzione, non per i socialisti o per gli altri partiti europei ma solo per questi “illuminati” della politica italiana le ideologie ispiratrici sono morte e sepolte. Per loro esprimersi a favore dei lavoratori anziché delle banche è ideologico, novecentesco, fuori luogo e stupido perché fa perdere voti. Meglio mettere insieme lavoratori e capitalisti, banche e consumatori defraudati, secondo le più antiche regole del vituperato populismo: meglio la politica di plastica è molto più malleabile.
Grillo, mi sembra proprio a Napoli, si dispera perché non c’è più credibilità nella politica dicendo che ha cancellato anche qualsiasi riferimento alle ideologie.
Tutta la sinistra dai Socialisti, passando per la Sinistra Arcobaleno e per finire alla sinistra critica (dichiaratamente neo marxista), si rifà alla ideologia, mentre Walter arriva a dire che è l’ideologia (?) la causa della “ monnezza napoletana”.
Prepariamoci!!!
Gli risponde Silvio e lo minaccia, anzi minaccia tutti gli elettori, ed urla: se non mi date il voto utile prendo il primo elicottero che passa con uno dei miei figli e me ne torno a casa, poi ci ripensa, la plastica è riciclabile e Walter continua a dire “che si può fare”… Forse…una larga intesa…
Prepariamoci gente !!! La “monnezza” sta partendo da Napoli ma non si sa fino a dove arriverà.
Prepariamoci, a non dare il “voto utile”, andiamo a leggere le etichette di PdL e PD e votiamo in libertà, solo così il nostro non sarà un voto inutile.
domenica 9 marzo 2008
LA POLITICA DELLE FACILI PROMESSE
Non poteva che essere così.
Fatte fuori le visioni del mondo ed eliminati i portatori di ideali, quelli che ancora credono nei valori fondanti dell'Europa, i cattolici popolari ed i socialisti.
Rimangono così le promesse da realizzare il giorno dopo il voto salvo poi aggiornarle il giorno prima del prossimo voto.
La realtà è davanti a tutti noi e tutti abbiamo la percezione che ci voglia altro che qualche promessa di regalie ed aggiustamenti.
L’Italia si sta isolando dal resto dell'Europa. Il marcio antico
del compromesso storico e del capitalismo senza socialismo sta esibendo la sua marcia trionfale incurante dell'Europa (dove governano socialisti, popolari o liberali), del mondo e soprattutto dello stesso Paese che continuerà ad essere governato, navigando a vista, con grandi promesse e molto conservatorismo.
Le grandi lobby italiane stiano tranquille, potranno continuare ad accumulare lauti guadagni trovando, anche in questa tornata elettorale, chi terrà a bada il popolo bue giocherellando con quanti avanzeranno richieste troppo costose (sindacati, associazioni di consumatori, ecc.) ed isolando i partitini più riottosi (socialisti, cattolici, sinistra radicale).
Loro, i salvatori della patria, gli illuminati dal capitale, dalla competitività e dalla funzionalità aziendale della democratica Italia (Berlusconi, Veltroni e compagni) hanno pensato bene ad oscurare le altre voci in nome e per conto dell'Italia che conta: quella dei poteri forti.
Non poteva che essere così.
Fatte fuori le visioni del mondo ed eliminati i portatori di ideali, quelli che ancora credono nei valori fondanti dell'Europa, i cattolici popolari ed i socialisti.
Rimangono così le promesse da realizzare il giorno dopo il voto salvo poi aggiornarle il giorno prima del prossimo voto.
La realtà è davanti a tutti noi e tutti abbiamo la percezione che ci voglia altro che qualche promessa di regalie ed aggiustamenti.
L’Italia si sta isolando dal resto dell'Europa. Il marcio antico
del compromesso storico e del capitalismo senza socialismo sta esibendo la sua marcia trionfale incurante dell'Europa (dove governano socialisti, popolari o liberali), del mondo e soprattutto dello stesso Paese che continuerà ad essere governato, navigando a vista, con grandi promesse e molto conservatorismo.
Le grandi lobby italiane stiano tranquille, potranno continuare ad accumulare lauti guadagni trovando, anche in questa tornata elettorale, chi terrà a bada il popolo bue giocherellando con quanti avanzeranno richieste troppo costose (sindacati, associazioni di consumatori, ecc.) ed isolando i partitini più riottosi (socialisti, cattolici, sinistra radicale).
Loro, i salvatori della patria, gli illuminati dal capitale, dalla competitività e dalla funzionalità aziendale della democratica Italia (Berlusconi, Veltroni e compagni) hanno pensato bene ad oscurare le altre voci in nome e per conto dell'Italia che conta: quella dei poteri forti.
sabato 23 febbraio 2008
VERSO LE ELEZIONI
Ormai è chiaro Silvio e Walter si preparano a governare insieme in nome e, forse, per conto degli amati Stati Uniti. L'attrazione è fatale. Il liberalismo, la forza del capitale e dell'imprenditoria per Silvio e le conventions democratiche ed il cinema per Walter. Dopo aver tanto gridato uno contro l'altro finalmente pronti all'abbraccio, in nome e per conto di un sogno comune, il sogno americano.
In realtà si tratta dell'ultima spiaggia riempita con tanti naufraghi provenienti da navi diverse ( tanti EX comunisti – democristiani di destra e sinistra gesuiti e comunione e liberazione ecc..– liberali – socialisti – fascisti – leghisti – e dispersi vari…) tutti pronti a riconoscersi sulla stessa spiaggia chiamata centro o governo del Paese a seconda dei casi: in realtà il suo nome è potere. Un potere fine a se stesso senza respiro ideale, senza un disegno preciso sul futuro, svincolato dai valori dell’Europa in nome e per conto di un efficientismo che mette in secondo piano i valori della democrazia, del socialismo europeo e dell’ambientalismo coniugando l’aziendalisno di Berlusconi con il pragmatismo di Veltroni .
Ogni giorno che passa il disegno è sempre più chiaro ed inequivocabile: corsa elettorale conquista del potere per governare il paese con il consenso dei poteri forti e quindi occupazione deflagrante e quasi totalitaria del centro. Per farne che cosa? A favore di chi? Dei più deboli (nel pragmatismo e nell’aziendalismo il concetto di solidarietà sociale passa in secondo piano) o dei più forti? O meglio si continuerà a promettere ai deboli (più pensioni salari occupazione meno precariato largo ai giovani…) continuando sottobanco a foraggiare i poteri forti ( i Finanzieri delle scalate amiche, le Banche, le Assicurazioni, l’Imprenditoria del salotto buono, ecc…)D'altra parte è questo il patto che sta ghigliottinando l'Italia sotto l'orda degli interessi di un potere politico-economico fine a se stesso. Solo così i poteri forti coadiuvati dai maggiori media (finalmente Corriere della sera e La Repubblica insieme) assicureranno il loro appoggio alla grande coalizione. Tutto il resto e solo fumo anticipatore di disastri…buono oggi per gli estimatori della grande America come lo fu ieri e l'altro ieri per la grande Russia e per la grande Germania (molti di questi nuovi modernizzatori sono gli stessi) evidentemente vendendo fumo devono fare molta attenzione a dove tira il vento…
In realtà si tratta dell'ultima spiaggia riempita con tanti naufraghi provenienti da navi diverse ( tanti EX comunisti – democristiani di destra e sinistra gesuiti e comunione e liberazione ecc..– liberali – socialisti – fascisti – leghisti – e dispersi vari…) tutti pronti a riconoscersi sulla stessa spiaggia chiamata centro o governo del Paese a seconda dei casi: in realtà il suo nome è potere. Un potere fine a se stesso senza respiro ideale, senza un disegno preciso sul futuro, svincolato dai valori dell’Europa in nome e per conto di un efficientismo che mette in secondo piano i valori della democrazia, del socialismo europeo e dell’ambientalismo coniugando l’aziendalisno di Berlusconi con il pragmatismo di Veltroni .
Ogni giorno che passa il disegno è sempre più chiaro ed inequivocabile: corsa elettorale conquista del potere per governare il paese con il consenso dei poteri forti e quindi occupazione deflagrante e quasi totalitaria del centro. Per farne che cosa? A favore di chi? Dei più deboli (nel pragmatismo e nell’aziendalismo il concetto di solidarietà sociale passa in secondo piano) o dei più forti? O meglio si continuerà a promettere ai deboli (più pensioni salari occupazione meno precariato largo ai giovani…) continuando sottobanco a foraggiare i poteri forti ( i Finanzieri delle scalate amiche, le Banche, le Assicurazioni, l’Imprenditoria del salotto buono, ecc…)D'altra parte è questo il patto che sta ghigliottinando l'Italia sotto l'orda degli interessi di un potere politico-economico fine a se stesso. Solo così i poteri forti coadiuvati dai maggiori media (finalmente Corriere della sera e La Repubblica insieme) assicureranno il loro appoggio alla grande coalizione. Tutto il resto e solo fumo anticipatore di disastri…buono oggi per gli estimatori della grande America come lo fu ieri e l'altro ieri per la grande Russia e per la grande Germania (molti di questi nuovi modernizzatori sono gli stessi) evidentemente vendendo fumo devono fare molta attenzione a dove tira il vento…
martedì 29 gennaio 2008
Il mostro mediatico si autoalimenta
Il MOSTRO SI AUTOALIMENTA
Il mostro si autoalimenta e distrugge.
Ovvero, i media si autoalimentano trasformando un caso di cronaca nera in un giallo a puntate e il pubblico attratto dalla spettacolarizzazione delle tragedie altrui in un altro caso.
Stampa Tv Cinema Internet ecc…pur di vendere sono disposti a tutto.
Dapprima usano i delitti ed i loro protagonisti descritti minuziosamente, presentati come gialli (il giallo di Cogne, di Perugia, di Erba…) con puntate infinite come le soap-opera, coinvolgendo il pubblico, nei processi mediatici con la partecipazione di avvocati e magistrati, arrivando anche a romanzare la vita dei boss mafiosi e…successivamente gli stessi giornalisti che hanno alimentato certe morbosità vanno ad intervistare, quasi scandalizzati, il pubblico da loro stessi “educato” a tali spettacoli. Come appunto nel caso delle persone in coda per assistere al processo di Erba…
Il mostro alimenta se stesso.
Come non bastasse riportano le motivazioni che raccolgono tra questi neofiti “guardoni” del tipo “sono qui perché se ne è parlato così tanto che voglio vedere in faccia gli assassini”, oppure: “mi interessa perché sembra una storia a puntate”, un altro: “due persone accusate di delitti così terribili vien voglia di vederle in faccia” (messaggio se devi commettere un crimine che sia terribile così almeno diventerai famoso), ancora:”sono qui perché se ne parla continuamente su giornali e TV e voglio rendermene conto di persona”.
Il mostro alimenta se stesso.
Il commento del giornalista fuori campo: “forse tutto questo è partito con la spettacolarizzazione del delitto di Cogne” e aggiunge: “…molti di quelli che fanno la fila sono giovani pensionati, forse sarebbe meglio che si dedicassero a qualche attività di volontariato”.
Infatti, a partire dalla TV di stato per la quale subiamo una iniqua tassazione, tutti i vari media sono ricchi di programmi sul volontariato. Come abbiamo potuto osservare in questi anni gli operatori volontari impegnati nei paesi poveri o quelli che aiutano malati, disabili, anziani, ecc…in casa nostra sono protagonisti quotidiani di stampa e TV ed ispirano, normalmente, interviste, inchieste, film e fiction in continuazione.
In altre parole la folla dei processi, giovani pensionati compresi, è il cattivo frutto di una informazione morbosa e strumentale, un esempio scoperto e piuttosto banale, di come si manipola l’audience, esercitando un mestiere che ha come mission principale “suscitare l’interesse del pubblico a qualsiasi costo”e quindi come obiettivo primario la conseguente vendita del prodotto.
Si fa così anche con i detersivi.
Quello della cronaca nera non è l’esempio più grave e neppure il più diffuso, solo uno dei tanti, che ormai caratterizzano il ruolo deleterio dei media.
Spesso l’interesse viene suscitato dai più disparati episodi della vita sociale (ricordiamo i fatti di bullismo, le veline, ecc…) e, quasi sempre, più dei fatti contano i commenti, le allusioni, gli accostamenti costruiti ad hoc, le foto strappate alla privacy, le intercettazione o i verbali di qualche interrogatorio usciti dagli uffici competenti senza colpo ferire, ecc… Nell’insieme si tratta quasi sempre di veri capolavori di “mestiere” e… di ipocrisia.
In sostanza ai media “non gliene frega niente della merce che si vende purchè si venda”.
Nessuna elaborazione culturale (!!) formativa o educativa. Nessun rispetto delle vittime e dei loro familiari, nessun rispetto per i morti e per i vivi, solo vendite. Cosa non si fa per il mercato?!
Forse per questo i giornalisti hanno coniato tra di loro il termine più che appropriato di “marketta” per spiegare alcuni loro interventi.
Forse la “marketta”si è diffusa oltre ogni loro aspettativa lasciando il vasto pubblico in balia del mostro mediatico.
Il mostro si autoalimenta e distrugge.
Ovvero, i media si autoalimentano trasformando un caso di cronaca nera in un giallo a puntate e il pubblico attratto dalla spettacolarizzazione delle tragedie altrui in un altro caso.
Stampa Tv Cinema Internet ecc…pur di vendere sono disposti a tutto.
Dapprima usano i delitti ed i loro protagonisti descritti minuziosamente, presentati come gialli (il giallo di Cogne, di Perugia, di Erba…) con puntate infinite come le soap-opera, coinvolgendo il pubblico, nei processi mediatici con la partecipazione di avvocati e magistrati, arrivando anche a romanzare la vita dei boss mafiosi e…successivamente gli stessi giornalisti che hanno alimentato certe morbosità vanno ad intervistare, quasi scandalizzati, il pubblico da loro stessi “educato” a tali spettacoli. Come appunto nel caso delle persone in coda per assistere al processo di Erba…
Il mostro alimenta se stesso.
Come non bastasse riportano le motivazioni che raccolgono tra questi neofiti “guardoni” del tipo “sono qui perché se ne è parlato così tanto che voglio vedere in faccia gli assassini”, oppure: “mi interessa perché sembra una storia a puntate”, un altro: “due persone accusate di delitti così terribili vien voglia di vederle in faccia” (messaggio se devi commettere un crimine che sia terribile così almeno diventerai famoso), ancora:”sono qui perché se ne parla continuamente su giornali e TV e voglio rendermene conto di persona”.
Il mostro alimenta se stesso.
Il commento del giornalista fuori campo: “forse tutto questo è partito con la spettacolarizzazione del delitto di Cogne” e aggiunge: “…molti di quelli che fanno la fila sono giovani pensionati, forse sarebbe meglio che si dedicassero a qualche attività di volontariato”.
Infatti, a partire dalla TV di stato per la quale subiamo una iniqua tassazione, tutti i vari media sono ricchi di programmi sul volontariato. Come abbiamo potuto osservare in questi anni gli operatori volontari impegnati nei paesi poveri o quelli che aiutano malati, disabili, anziani, ecc…in casa nostra sono protagonisti quotidiani di stampa e TV ed ispirano, normalmente, interviste, inchieste, film e fiction in continuazione.
In altre parole la folla dei processi, giovani pensionati compresi, è il cattivo frutto di una informazione morbosa e strumentale, un esempio scoperto e piuttosto banale, di come si manipola l’audience, esercitando un mestiere che ha come mission principale “suscitare l’interesse del pubblico a qualsiasi costo”e quindi come obiettivo primario la conseguente vendita del prodotto.
Si fa così anche con i detersivi.
Quello della cronaca nera non è l’esempio più grave e neppure il più diffuso, solo uno dei tanti, che ormai caratterizzano il ruolo deleterio dei media.
Spesso l’interesse viene suscitato dai più disparati episodi della vita sociale (ricordiamo i fatti di bullismo, le veline, ecc…) e, quasi sempre, più dei fatti contano i commenti, le allusioni, gli accostamenti costruiti ad hoc, le foto strappate alla privacy, le intercettazione o i verbali di qualche interrogatorio usciti dagli uffici competenti senza colpo ferire, ecc… Nell’insieme si tratta quasi sempre di veri capolavori di “mestiere” e… di ipocrisia.
In sostanza ai media “non gliene frega niente della merce che si vende purchè si venda”.
Nessuna elaborazione culturale (!!) formativa o educativa. Nessun rispetto delle vittime e dei loro familiari, nessun rispetto per i morti e per i vivi, solo vendite. Cosa non si fa per il mercato?!
Forse per questo i giornalisti hanno coniato tra di loro il termine più che appropriato di “marketta” per spiegare alcuni loro interventi.
Forse la “marketta”si è diffusa oltre ogni loro aspettativa lasciando il vasto pubblico in balia del mostro mediatico.
mercoledì 23 gennaio 2008
Inchieste giudiziarie e politica
La giustizia non si può sostituire all’etica politica.
Nel nostro Paese la fine della prima repubblica ha spazzato via i partiti storici e, con loro, le ispirazioni ideali che hanno continuato a caratterizzare le forze di destra, centro e sinistra, nel resto d’Europa. Ad essi sono subentrate delle organizzazioni politiche prive di fondamenti storici (Forza Italia, Lega, Italia dei Valori,ecc…) impegnati alla loro ricerca (Partito Democratico) o in fase di ricostruzione ( ex-comunisti, verdi, socialisti, ecc).
In questi anni la politica priva di ogni spinta ideale si è rifugiata in un pragmatismo di mestiere. L’etica del mercato e del mercanteggiare si è trasferita anche alla politica diventata un mestiere. Un mestiere che si autoalimenta con la gestione del potere che da mezzo si è trasformato in fine.
In questo contesto l’etica è rimasta fuori non per errore umano, come poteva succedere in passato (incidenti di percorso ce ne sono sempre stati) ma per definizione.
Rimane l’etica come bagaglio dei comportamenti individuali, ma questo è tutto un altro discorso.
Se la giustizia intende perseguire il singolo cittadino nell’illecito fa solo il proprio mestiere, ma questo riguarda tutti i cittadini nessuno escluso. Questo però significa anche garantire la giustizia a tutti i cittadini senza arrogarsi il diritto di aprire inchieste e portare in giudizio la morale politica mentre altri cittadini in attesa di giustizia soffocano tra montagne di ingiustizie.
In altre parole, i giudici non possono rischiare di trasformarsi od apparire, spesso supportati anche dai media, in giustizieri della morale politica.
Per questo in democrazia c’è il voto.
Nel nostro Paese la fine della prima repubblica ha spazzato via i partiti storici e, con loro, le ispirazioni ideali che hanno continuato a caratterizzare le forze di destra, centro e sinistra, nel resto d’Europa. Ad essi sono subentrate delle organizzazioni politiche prive di fondamenti storici (Forza Italia, Lega, Italia dei Valori,ecc…) impegnati alla loro ricerca (Partito Democratico) o in fase di ricostruzione ( ex-comunisti, verdi, socialisti, ecc).
In questi anni la politica priva di ogni spinta ideale si è rifugiata in un pragmatismo di mestiere. L’etica del mercato e del mercanteggiare si è trasferita anche alla politica diventata un mestiere. Un mestiere che si autoalimenta con la gestione del potere che da mezzo si è trasformato in fine.
In questo contesto l’etica è rimasta fuori non per errore umano, come poteva succedere in passato (incidenti di percorso ce ne sono sempre stati) ma per definizione.
Rimane l’etica come bagaglio dei comportamenti individuali, ma questo è tutto un altro discorso.
Se la giustizia intende perseguire il singolo cittadino nell’illecito fa solo il proprio mestiere, ma questo riguarda tutti i cittadini nessuno escluso. Questo però significa anche garantire la giustizia a tutti i cittadini senza arrogarsi il diritto di aprire inchieste e portare in giudizio la morale politica mentre altri cittadini in attesa di giustizia soffocano tra montagne di ingiustizie.
In altre parole, i giudici non possono rischiare di trasformarsi od apparire, spesso supportati anche dai media, in giustizieri della morale politica.
Per questo in democrazia c’è il voto.
giovedì 17 gennaio 2008
Il Papa,La Sapienza,religione e scienza...
Il Papa, La Sapienza, scienza e religione: solo confusione.
Laici e cattolici, guelfi e ghibellini, papisti ed antipapisti ecc…
Tutti alla ricerca del nuovo dimenticando che la storia si costruisce pietra su pietra. La negazione, lo spazio nei media, l’apparire,il piacere di essere movimento, di appartenenza al gruppo,di riconoscersi nella causa comune, finalmente schierati da una parte o dall’altra ...sono tutte vecchie, rigurgiti di desideri, ancora il nulla, l’interstizio ovvero la pausa tra pietra e pietra.
Niente finirà finchè non riconosceremo che per costruire bisogna uscire dagli interstizi, da un pragmatismo efficientista indefinito e confuso, per uscire ci vogliono le pietre: gli ideali per poter ancora sognare ed aspirare e l’etica per poter operare giorno per giorno nel solco della civiltà.
Laici e cattolici, guelfi e ghibellini, papisti ed antipapisti ecc…
Tutti alla ricerca del nuovo dimenticando che la storia si costruisce pietra su pietra. La negazione, lo spazio nei media, l’apparire,il piacere di essere movimento, di appartenenza al gruppo,di riconoscersi nella causa comune, finalmente schierati da una parte o dall’altra ...sono tutte vecchie, rigurgiti di desideri, ancora il nulla, l’interstizio ovvero la pausa tra pietra e pietra.
Niente finirà finchè non riconosceremo che per costruire bisogna uscire dagli interstizi, da un pragmatismo efficientista indefinito e confuso, per uscire ci vogliono le pietre: gli ideali per poter ancora sognare ed aspirare e l’etica per poter operare giorno per giorno nel solco della civiltà.
martedì 1 gennaio 2008
DAL SESSANTOTTO AL 2008
A QUARANTANNI DAL '68...
Dopo la voglia di cambiamento, gli errori ed alcune conseguenze drammatiche del ’68 che, non dimentichiamo, ha partorito anche il terrorismo, è arrivato l’89.
Con la caduta del muro di Berlino abbiamo assistito ad un rovesciamento di numeri e di valori che ha trascinato con se cose buone e cattive del ’68 ma, soprattutto, un’imbarazzante silenzio culturale e generazionale.
BUON ANNO !
Al suo rovesciamento, nell’89, con la caduta del muro di Berlino, caduta la paura del comunismo, anziché riconoscere la validità della versione democratica del socialismo, nel nostro belpaese si è preferito liquidarlo per via giudiziaria (niente di nuovo sotto il sole… della storia) disperdendo un patrimonio storico, sociale, politico ed umano (gli elettori e militanti socialisti) di inestimabile valore.
Questa è l’anomalia italiana che stiamo pagando da anni.
Diversi dal resto d’Europa.
Futuro fanalino di coda dell’Europa.
BUON ANNO!
Quel che più spaventa non è che i sogni del ’68 non si siano realizzati ( considerate le aspettative di alcuni è stata una fortuna) ma piuttosto osservare che dopo il ’68 e, peggio ancora, con il rovesciarsi del 68 nell’89, nel nostro paese non è seguito alcun dibattito politico (come in Francia ed in altri paesi europei) ma una “ miserevole crisi da vedovanza” che ha decretato una caduta degli ideali in quanto monopolio di una cultura cattolica (confusa con la politica) e marxista.
E’ per questo vuoto di aspirazioni ideali, in questo mix di fallimenti politici e di nichilismo culturale, che molti dei nostri giovani non sognano più…oppure sognano solo delle cose.
BUON ANNO!
Dopo la voglia di cambiamento, gli errori ed alcune conseguenze drammatiche del ’68 che, non dimentichiamo, ha partorito anche il terrorismo, è arrivato l’89.
Con la caduta del muro di Berlino abbiamo assistito ad un rovesciamento di numeri e di valori che ha trascinato con se cose buone e cattive del ’68 ma, soprattutto, un’imbarazzante silenzio culturale e generazionale.
BUON ANNO !
Al suo rovesciamento, nell’89, con la caduta del muro di Berlino, caduta la paura del comunismo, anziché riconoscere la validità della versione democratica del socialismo, nel nostro belpaese si è preferito liquidarlo per via giudiziaria (niente di nuovo sotto il sole… della storia) disperdendo un patrimonio storico, sociale, politico ed umano (gli elettori e militanti socialisti) di inestimabile valore.
Questa è l’anomalia italiana che stiamo pagando da anni.
Diversi dal resto d’Europa.
Futuro fanalino di coda dell’Europa.
BUON ANNO!
Quel che più spaventa non è che i sogni del ’68 non si siano realizzati ( considerate le aspettative di alcuni è stata una fortuna) ma piuttosto osservare che dopo il ’68 e, peggio ancora, con il rovesciarsi del 68 nell’89, nel nostro paese non è seguito alcun dibattito politico (come in Francia ed in altri paesi europei) ma una “ miserevole crisi da vedovanza” che ha decretato una caduta degli ideali in quanto monopolio di una cultura cattolica (confusa con la politica) e marxista.
E’ per questo vuoto di aspirazioni ideali, in questo mix di fallimenti politici e di nichilismo culturale, che molti dei nostri giovani non sognano più…oppure sognano solo delle cose.
BUON ANNO!
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